Terremoti

problemi del mondo

I terremoti avvengono nella parte più superficiale del nostro pianeta, dove si trovano le placche terrestri. Queste scontrandosi generano il sisma: più lo scontro sarà forte più l’evento sarà disastroso. Le onde sismiche possono essere di diverso tipo: longitudinali, trasversali e superficiali.

  • Longitudinali: determinano le oscillazioni nella direzione di propagazione dell’onda, provocando un effetto a fisarmonica.Terremoto, Sismografo, Sismica, Wave
  • Trasversali: determinano oscillazioni perpendicolari alla direzione di propagazione.
  • Superficiali: sono onde sussultorie perché provocano scuotimenti nel suolo.

Tale spostamento è generato dalle forze di natura tettonica, che agiscono in continuazione all’interno della crosta terrestre in una zona detta ipocentro. L’ipocentro è il punto in cui il terremoto si genera (se questo dovesse essere sotto la superficie marina si provocherebbe uno tsunami, generando un’altra calamità naturale). Perpendicolarmente a questo punto, sulla superficie terrestre, c’è l’epicentro, punto in cui l’energia del terremoto si sprigiona. La branca della geofisica che studia questi fenomeni è la sismologia. Per fare ciò i sismologi si avvalgono di uno strumento chiamato sismografo. Il sismografo è in grado di tracciare con un pennino su un rotolo di carta che si muove a velocità costante una sorta di grafico del terremoto, chiamato sismogramma.

Quest’anno con la scuola siamo andati a Trieste che, oltre a essere una città di grande cultura, è legata al discorso dei terremoti per due motivi. Il primo è che nel 1976 ha subito un forte sisma di magnitudo 6,5 della scala Richter; il secondo è che, nella grotta Gigante, poco distante dalla città, al suo interno ha un sismografo che registra i terremoti di tutta Italia. Prima ho parlato di scala Richter, ma che cosa è? La scala Richter, ideata nel 1953 dal sismologo statunitense Charles Richter, serve per stimare la magnitudo, cioè la potenza del terremoto. Per calcolarla servono procedure matematiche che tengono conto della distanza dall’ipocentro dell’ampiezza massima delle oscillazioni. Questa scala non ha un valore massimo predefinito: il più alto mai registrato è 9,3 ( nel 2004 Sud-Est Asiatico).

Di scala per misurare i terremoti non c’è solo questa, ma anche la scala Mercalli, che prende il nome dal sismologo italiano Giuseppe Mercalli. Al contrario dell’altra questa valuta i danni che il terremoto causa, cioè vittime, sfollati, case distrutte o pericolanti. Questa ha 12 gradi di intensità, indicati con un numero romano: a partire dal I (terremoti avvertiti solo dagli strumenti sismici), fino ad arrivare al XII grado, il massimo, e qui la scossa è apocalittica: si verificano la distruzione di ogni manufatto, pochi superstiti, sconvolgimento del suolo, maremoto distruttivo, fuoriuscita di lava dal terreno.

Un esempio di terremoto particolarmente disastroso è stato quello di Messina, che viene considerato uno dei terremoti più disastrosi del XX secolo. La magnitudo di questo terremoto è 7,8 della scala Richter e si è verificato alle 5:20 del 28 dicembre 1908: danneggiò gravemente le città di Messina e Reggio Calabria. Metà della popolazione messinese perse la vita, oltre a un terzo di quella reggina.

Dopo questa breve spiegazione proviamo ad immaginare che stia avvenendo un terremoto: come dobbiamo comportarci? Anche se è difficile, la prima cosa da fare è mantenere la calma, poi vi sono alcune norme che è bene seguire:

Durante il terremoto:

  • è meglio ripararsi sotto un tavolo o sotto lo stipite di una porta e stare lontano da oggetti pesanti o appesi al soffitto (come i lampadari);
  • non utilizzare gli ascensori e non precipitarsi sulle scale che a volte sono la parte più debole dell’edificio;
  • se si è in auto non bisogna fermarsi sotto un ponte;
  • all’aperto, è consigliabile allontanarsi dai tralicci.

Dopo il terremoto:

  • assicurarsi che le persone intorno stiano bene e non cercare di spostare le persone ferite gravemente;
  • raggiungere uno spazio aperto lontano da edifici pericolanti;
  • evitare di andare in giro e attendi nelle aree di attesa indicate dalle autorità;
  • stare lontano dalle linee elettriche;
  • stai lontano dalle spiagge e dalle rive dei laghi;
  • uscire con prudenza indossando sempre le scarpe per evitare di ferirsi con i detriti;
  • evitare di usare il telefono per lasciare libere le linee telefoniche.

 

 

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