Visita a Base Tuono

Notizie Secondaria Urago


Lo scorso 21 settembre 2018, alle ore 6:30, le classi terze hanno intrapreso un viaggio di tre ore pieni di sonno e di aspettative differenti. Avranno camminato tutto il giorno? Visitato musei per sei ore? Esplorato posti noiosi? Chi lo sa?!

Pensavano che sarebbe stata la solita gita in montagna in cui si cammina fino allo sfinimento, invece si è rivelata istruttiva e interessante.

Verso le dieci i nostri eroi sono arrivati in un posto a loro ignoto. “Di cosa si tratta?” si chiedevano tutti. Dopo le innumerevoli domande i ragazzi hanno appreso di essere arrivati a Base Tuono, una base missilistica risalente ai tempi della Guerra Fredda. La prima cosa che si presentò loro fu un enorme lago con tanti di quegli alberi che se avessero dovuto contarli non avrebbero mai finito! In lontananza notarono qualcosa di verde, ma pensavano tra sé “Magari sono altri alberi…”, ma più si avvicinavano più si rendevano conto che erano dei missili posti al centro dell’edificio. Successivamente hanno potuto osservarne l’interno: è stato emozionante perché le guide spiegavano i minimi dettagli. Rimasero tutti impressionati per la loro resistenza alle intemperie vista la loro età.

Dopo si sono diretti verso il bunker, in cui hanno ascoltato la simulazione del lancio di un missile attraverso un apparecchio degli anni ’70. In seguito a immense spiegazioni date dalla guida, i ragazzi avevano rivissuto i fatti del tempo e rimasero colpiti da macchinari, computer e ricostruzioni d’epoca. Il computer li ha fatti sorridere, per via della vecchia tecnologia, ma li ha interessati perché quella tecnologia poteva evitare delle catastrofi.

Finita la visita, i ragazzi risalirono sul pullman e si avviarono verso un parco immenso e con molti giochi dove pranzarono tutti insieme e si divertirono giocando in compagnia.

Dopo la pausa pranzo i giovincelli raggiunsero una strana struttura chiamata Forte Belvedere. Appena entrati gli alunni pensarono che fosse una prigione della Prima Guerra Mondiale, ma si rivelò un fortino austro-ungarico per proteggersi dagli attacchi italiani. Alcuni di essi si immedesimarono nei soldati del tempo pensando di essere pronti per partire per la guerra, molti immaginando di patire la fame, di provare dolore per la morte dei loro compagni e nostalgia di casa. Hanno attraversato poi i passaggi segreti, le cucine, le infermerie e i dormitori rimanendo impressionati dai cimeli che i soldati usavano quotidianamente. Forte Belvedere li ha colpiti per la sua storia che li ha toccati anche se non in prima persona, ma che ha interessato la loro patria e molto probabilmente anche i loro bisnonni.

Alla fine della gita i ragazzi erano entusiasti e impressionati dalle informazioni date e dal paesaggio meraviglioso che ha offerto quella località.

Stanchi e affaticati i nostri eroi tornarono a casa pieni di gioia e soddisfazione per raccontare l’esperienza vissuta.

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